mercoledì 29 febbraio 2012

Lettere di una frase sola che ti scriverei sui post-it gialli che ci piacevano tanto.

Amore, io non voglio essere aiutata, questo ancora non l'ha capito nessuno, perché il mondo crede che io debba lasciarti andare, e invece no, tu magari non hai ben chiaro il concetto ma non sei autorizzato ad andare da nessuna parte, io intanto se vuoi faccio tutto quello che vuoi, vivo come se tu non ci fossi (sto diventando brava), ma non ti aspettare che io mi dimentichi di te e del fatto che questa tua pausa dal mondo sta durando un po' troppo, quindi quando tornerai mi troverai esattamente qui, e lascerò stare tutto il resto e ti sgriderò moltissimo e ti darò un bacio, un po' come tua madre quella sera che sei tornato a casa alle cinque che si era messa a lavare i piatti e quando ha sentito la porta ha mollato tutto lì, si è messa le braccia sui fianchi e ti ha sgridato per mezz'ora descrivendo accuratamente i sintomi dell'ansia che le avevi fatto venire, poi quando eri ormai a letto è venuta a darti un bacio della buonanotte che hai detto non ti saresti dimenticato mai.

venerdì 17 febbraio 2012

bum.

Ciao amore,
è tanto che non ti scrivo, scusami, ma spero che tu sappia che ti ho pensato comunque moltissimo.
Io non so perché la tua assenza si faccia sentire di più in momenti come questo, in cui vorrei prendere il mio cappotto nuovo e semplicemente andarmene, ecco, non importa dove, mi basterebbe arrivare in fondo alla strada e fermarmi lì, sarebbe il gesto l'importante, andarmene, anche solo per qualche istante, basterebbe che tutti sentissero sbattere la porta e magicamente si accorgessero che non sono obbligata ad ascoltarli, a difenderli, ad impedire che si facciano troppo male mettendomi in mezzo e beccandomi le urla di tutti, sono libera di lasciarli fare e, soprattutto, di non ascoltarli. Io, se voglio, posso non ascoltarli.
Ma li ascolto, fondamentalmente il problema è quello.
E allora, amore, ti prego, per favore, almeno tu ascolta me, che qui sembra non farlo nessuno, che qui se io provo a parlare mi gridano di stare zitta, che qui se io non piango un po' scoppio, e non è che la prospettiva m'alletti molto.
Ascolta me, che ti amo tanto e non è vero che mi manchi solo in questi momenti -non vorrei tu lo pensassi-, il fatto è che tu mi manchi sempre, ma adesso son qui che penso che saresti l'unico al mondo a cui racconterei tutto, per filo e per segno, e non mi sentirei giudicata, non mi sentirei aliena, mi sentirei solamente io, cosa che non accade da un po'.
Ti prego, torna, qui non ci sto, o vieni tu o ti raggiungo io, mandami l'indirizzo.



- immagina, tu sei lì che guardi una ragazza, magari è seduta su un muretto e fuma una sigaretta, o magari legge, o magari sorride, o magari tutte queste cose insieme, insomma, tu sei lì che la guardi e questa, d'un tratto, senza il minimo preavviso, esplode, un boato della madonna, e uno s'aspetterebbe carne e sangue, e invece no, tutt'intorno cadono gocce d'acqua salata, tutte lacrime che non ha pianto. Pensa la meraviglia.