venerdì 24 agosto 2012

Avremmo fatto una figura migliore ad annegare ubriachi.

Con questo caldo sarei venuta in bicicletta a casa tua ché tanto è discesa, non faccio fatica e sento il vento che mi rinfresca la faccia e manda a puttane la mia frangia ma non importa, a te sarei piaciuta comunque, ti piacevo di prima mattina ed appena uscita dalla doccia con la matita sbavata e dopo scuola con le occhiaie le guance rosse e gli occhi stanchi, avresti potuto sopportare la vista dei miei capelli sconvolti.
Insomma, dicevo, sarei venuta in bicicletta a casa tua e ci saremmo seduti sul pavimento del tuo salone grandissimo con almeno tre ventilatori puntati addosso ed avremmo giocato a scala quaranta, tentando in ogni modo di far vincere l'altro finendo poi per dire all'unisono senti, basta, pareggio, son due ore che ho chiuso. Il tuo cane avrebbe tentato di mangiare le carte e tu gli avresti gridato Loki!, con quel tono che gli faceva passar la voglia di darti fastidio e faceva venire a me la voglia di riempirti di baci fino a consumarci le labbra. Tua mamma sarebbe rientrata dal lavoro e con gli occhi felici avrebbe detto oh, tesoro, non sapevo che ci fossi anche tu, vuoi un po' di gelato?, io avrei accettato perché con questo caldo... e tu avresti sorriso molto, l'avremmo mangiato nello stesso bicchiere, io mi sarei sporcata il naso e tu me l'avresti pulito con le labbra per poi dire è buonissimo e farmi diventare tutta rossa.
Verso una cert'ora sarei tornata a casa felice e sarebbe stato un po' più facile sopportare tutto il resto, mi sarei addormentata con il sorriso e mi sarei svegliata la mattina con un tuo messaggio ad aspettarmi, t'avrei chiamato ed avremmo vissuto giorni bellissimi, insieme.
E invece tu non ci sei, amore, casa tua è tanto triste che è persino morta l'edera, ed io proprio non ce la faccio, te lo giuro, qui continua ad andar peggio, sempre peggio, credi d'essere arrivato al limite ed invece no, è come il concetto di meno infinito che la mia professoressa aveva detto di immaginare come un'infinita caduta verso il basso.
Ti prego, torna qui, almeno per un giorno, poi giuro che ti lascio andare, faccio la brava, vieni qui adesso che son le quattro e mezza ed io piango così forte che credo tra poco sveglierò qualcuno, torna, abbracciami e cantami una ninna nanna ché tre anni e tre mesi e sei giorni senza di te sono troppi, mica ce la faccio io, mi sento come la medusa di oggi pomeriggio che l'han tirata fuori dal mare con un retino e poi l'han seppellita nella sabbia, la vedevo soffocare e seccarsi e pensavo solo ecco come devo sembrare io ad occhi esterni, e pregavo non so chi di ributtarmi in mare, per favore, giuro che non passo vicino a nessun bagnante, non vi tocco, non vi faccio niente, ma vi prego fatemi tornare a respirare.

(Buonanotte, sweetheart, spero che almeno tu stia dormendo e che questa lettera tu la legga domattina, io adesso metto Nuvole Bianche e chiudo gli occhi, magari immaginando che a suonarmela sia tu riuscirò a riposare almeno un paio d'ore e magari a sognarti, speriamo, vabbè, vado, dormi bene e vivi meglio - non era una pubblicità? - ti amo molto)

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