domenica 15 aprile 2012

(if I had just one more day I would tell you how much that I've missed you) since you've been away.


Brucio nel camino fogli ingialliti come brucerei ricordi spiacevoli nella mia testa, e ricordo me lo disse anche tua mamma il giorno dopo la tua partenza, ché qui davvero non ci voleva credere nessuno che tu te ne fossi andato così all'improvviso, eravamo tutti convinti che un giorno avresti raccontato la storia con un ghigno e avresti continuato a spaccare il culo al mondo come hai sempre fatto, lei in primis.
L'ho incontrata oggi mentre passeggiava con un ombrello rosso e l'aria di chi del mondo ne ha abbastanza ma non ha comunque voglia di smettere di scoprirlo, e tra una chiacchiera e l'altra m'ha confessato con un po' di vergogna d'essere stata per l'ennesima volta a trovare tua nonna, quella paterna con gli occhi dolci che una volta ci ha offerto il gelato, perché l'età le impedisce di ricordare le cose, e tra quelle che proprio non le entrano in testa c'è appunto il fatto che tu te ne sia andato, così ogni volta chiede dove tu sia e alla tua mamma piace inventare ogni volta una storia nuova; oggi eri al mare con me a scattare fotografie, perché a me piace immortalare le onde grigiastre che si schiantano violentemente contro la sabbia bagnata ed i pochi scogli che non vengono sommersi, e saresti tornato tardi perché avremmo mangiato in una pizzeria molto carina con i tavoli su una terrazza meravigliosa aperta da poco, comunque le mandavi i tuoi saluti e promettevi che saresti andato a trovarla presto. Le ho detto con un sorriso triste che è brutto da dire, ma la cosa mi consola, io continuo a scrivergli lettere ed sms, e lei mi ha risposto che probabilmente avresti ammazzato entrambe. Abbiamo riso e guardando il cielo ha detto:

"Mi sa che abbiamo tutti un po' perso la testa".
"Secondo me abbiamo perso un po' di più".

Amore, amore, questa disperazione che ha preso tutti io non so se sia normale, però adesso mi sento un po' più normale io, ecco, ché credevo d'avere un serio problema se davvero insisto a cercare i tuoi occhi in quelli delle persone e cercare il tuo profumo nei luoghi affollati e cercare il tuo sapore sulla pelle altrui e insomma a cercare te e basta, ma questo problema non è solo mio e allora va bene. Un po' come la questione che se hai un amico immaginario sei pazzo e se tante persone hanno lo stesso amico immaginario è religione, capisci?
Mi manca parlarti, sedermi accanto a te su una panchina o in un prato o sulla riva del fiume e raccontarti la mia giornata ed ascoltare la tua, e provare con il capo chino a spiegarti cose che trovo molto difficili come quello che provo e alzare lo sguardo e trovarti lì con un sorriso comprensivo e sentire il tuo "Ho capito, tranquilla" che significa davvero un sacco di cose e tra queste che davvero mi hai capita come neanche io riesco a fare. E poi mi manca guardarti mentre aggrotti le sopracciglia guardando uno spartito e con la matita un po' smangiucchiata lo sistemi aggiungendo crome e biscrome, per poi alzare lo guardo e dire è ora di merenda anche se in realtà sono le due del pomeriggio.

Mentre ti scrivo ascolto Nuvole Bianche e sarebbe bello se la mia tempia stesse, in questo momento, sulla tua spalla e le tue dita pallide premessero i tasti bianchi e neri del tuo pianoforte a coda accanto al tavolo da fumo su cui giocavamo a Scarabeo inventandoci parole meravigliose e componendo frasi complicate come Sei bellissimo.

4 commenti:

  1. Leggere queste lettere mi fa a pezzi il cuore, e non riesco neanche ad immaginare in che condizioni sia ridotto il tuo, così pieno d'amore.
    Lo so che non ha senso e sono lontana, ma volevo dirti che ti sono vicina, anche se forse nessuno riuscirà mai ad esserlo abbastanza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi dispiace spezzettarti il cuore, sul serio, non vorrei.
      Ti ringrazio, che tu sia lontana o meno non importa, davvero non sai quanto significhi per me, anche perché probabilmente chiunque legga questo blog mi è più vicino di chi mi sta accanto ogni giorno. Quindi, sul serio, grazie.

      Elimina
  2. Figurati se devi dispiacerti per una cosa del genere. E' un po' come se vivessi con te una minuscola parte del tuo dolore, e credo che sia giusto. Il dolore avvicina le persone, no?
    E poi hai davvero tanta tanta forza, ecco cosa.

    RispondiElimina
  3. Non so cosa dirti se non un gigantesco grazie, che è ciò che più riduttivo ci possa essere, ma, sul serio, è l'unica cosa che mi viene in mente.

    RispondiElimina